sabato 29 dicembre 2012

Amore e Psiche, ovvero l'individuazione


Tratto da Wikipedia

Psiche, una bellissima fanciulla che non riesce a trovare marito, diventa l'attrazione di tutti i popoli vicini che le offrono sacrifici e la chiamano Venere (o Afrodite). La divinità, saputa l'esistenza di Psiche, gelosa per il nome usurpatole, invia suo figlio Eros (o Cupido) perché la faccia innamorare dell'uomo più brutto e avaro della terra e sia coperta dalla vergogna di questa relazione. I genitori di Psiche, nel frattempo, consultano un oracolo che risponde:
« "Come a nozze di morte vesti la tua fanciulla ed esponila, o re, su un'alta cima brulla. Non aspettarti un genero da umana stirpe nato, ma un feroce, terribile, malvagio drago alato che volando per l'aria ogni cosa funesta e col ferro e col fuoco ogni essere molesta. Giove stesso lo teme, treman gli dei di lui, orrore ne hanno i fiumi d'Averno e i regni bui."(IV, 33) »

Psiche viene così portata a malincuore sulla cima di una rupe e lì viene lasciata sola. Tuttavia il dio si innamora della mortale e, con l'aiuto di Zefiro, la trasporta al suo palazzo dove, imponendo che gli incontri avvengano al buio per non incorrere nelle ire della madre Venere, la fa sua; così per molte notti Eros e Psiche bruciano la loro passione in un amore che mai nessun mortale aveva conosciuto; Psiche è prigioniera nel castello di Eros, legata da una passione che le travolge i sensi.


Una notte Psiche, istigata dalle sorelle, che Eros le aveva detto di evitare, con un pugnale ed una lampada ad olio decide di vedere il volto del suo amante, nella paura che l'amante tema la luce per la sua natura malvagia e bestiale. È questa bramosia di conoscenza ad esserle fatale: una goccia d'olio cade dalla lampada e ustiona il suo amante:
« … colpito, il dio si risveglia; vista tradita la parola a lei affidata, d'improvviso silenzioso si allontana in volo dai baci e dalle braccia della disperata sposa (V, 23) »

Fallito il tentativo di aggrapparsi alla sua gamba, Psiche straziata dal dolore tenta più volte il suicidio, ma gli dei glielo impediscono. Psiche inizia così a vagare per diverse città alla ricerca del suo sposo, si vendica delle avare sorelle e cerca di procurarsi la benevolenza degli dei, dedicando le sue cure a qualunque tempio incontri sul suo cammino. Arriva però al tempio di Venere e a questa si consegna, sperando di placarne l'ira per aver disonorato il nome del figlio.

Venere sottopone Psiche a diverse prove: nella prima, deve suddividere un mucchio di granaglie con diverse dimensioni in tanti mucchietti uguali; disperata, non prova nemmeno ad assolvere il compito che le è stato assegnato, ma riceve un aiuto inaspettato da un gruppo di formiche, che provano pena per l'amata di Cupido. La seconda prova consiste nel raccogliere la lana d'oro di un gruppo di pecore. Ingenua, Psiche fece per avvicinarsi alle dette pecore, ma una verde canna la avverte e la mette in guardia: le pecore diventano infatti molto aggressive con il sole e dovrà aspettare la sera per raccogliere la lana rimasta tra i cespugli. La terza prova consiste nel raccogliere dell'acqua da una sorgente che si trova nel mezzo di una cima tutta liscia e a strapiombo. Qui viene però aiutata dall'aquila dello stesso Giove.

L'ultima e più difficile prova consiste nel discendere negli Inferi e chiedere alla dea Proserpina (o Persefone) un po' della sua bellezza. Psiche medita addirittura il suicidio tentando di gettarsi dalla cima di una torre; improvvisamente però la torre si anima e le indica come assolvere la sua missione. Durante il ritorno, mossa dalla curiosità, apre l'ampolla (data da Venere) contenente il dono di Proserpina, che in realtà altro non è che il sonno più profondo. Questa volta verrà in suo aiuto Eros, che la risveglia dopo aver rimesso a posto la nuvola soporifera uscita dalla ampolla e va a domandare aiuto a suo padre.

Solo alla fine, lacerata nel corpo e nella mente, Psiche riceve con l'amante l'aiuto di Giove: mosso da compassione il padre degli dei fa in modo che gli amanti si riuniscano: Psiche diviene una dea e sposa Eros. Il racconto termina con un grande banchetto al quale partecipano tutti gli dei, alcuni anche in funzioni inusuali: per esempio, Bacco fa da coppiere, le tre Grazie suonano e il dio Vulcano si occupa di cucinare il ricco pranzo.

Più tardi nasce la figlia, concepita da Psiche durante una delle tante notti di passione dei due amanti prima della fuga dal castello. Questa viene chiamata Voluttà, ovvero Piacere.


Risorse

Leggi l'intera favola in Italiano (sito di Nunzio Castaldi)

Riassunto ed interpretazione in chiave psichica (sito "Il cerchio della Luna" autrici: Elena Ferrandi e Valerie Aliberti)

venerdì 28 dicembre 2012

L'ira

Tratto dal libro "La donna ferita" di Linda Schierse Leonard

"Alcune donne rimuovono il dolore e la rabbia che accompagnano la ferita.

Allora la loro rabbia si rivolge verso l'interno, magari sotto forma di sintomi fisici o di pensieri depressivi e suicidi che paralizzano la loro vita e la loro creatività."

"Poiché aveva visto spesso suo padre durante questi folli scoppi d'ira, aveva molta paura di questo aspetto in se stessa.
Aveva paura di avere una crisi, di impazzire e soffriva di tremendi attacchi di angoscia."

"Se il padre è stato divorato dall'ira, allora la figlia rimarrà con la rabbia paterna non risolta." 

"Né con la repressione della rabbia né con le esplosioni incontrollate si può esprimere tutta la forza dell'energia.
Il padre, travolto dall'ira, tradisce l'archetipo paterno, perché sono distrutti l'ordine, la stabilità e il rapporto di fiducia con il mondo che di solito sono forniti dal padre."

"L'ira può essere mascherata in molti modi. Uno di questi è attraverso i vizi.
 Con l'alcol, l'ira può uscir fuori quando si è ubriachi, ma senza che venga accettata in modo cosciente e responsabile.
Mangiare troppo può essere un altro modo di 'espandere violentemente il proprio peso'.
L'ira è spesso nascosta nel corpo. Molte donne soffrono di ipocondria, vivendo una debolezza fisica e una malattia che in realtà coprono l'energia bloccata. Mal di testa, ulcera, coliti e problemi di stomaco spesso spariscono quando l'ira viene accettata.
La depressione, uno stato in cui la propria energia sembra scomparire, è ancora un altro sotterfugio per mascherare l'ira.
Gli attacchi di angoscia spesso coprono un'ira che lascia tremanti per la passività con cui la si è fronteggiata.
Tendenze suicide velano una rabbia omicida rivolta contro se stessi e sotto forma di ricatto emotivo nascondono rabbia contro l'altro.
Molte donne celano la propria ira sotto forma di seduzione sessuale e/o rifiuto.
Alcune donne suscitano ira negli altri, lasciando che siano loro ad esprimerla al loro posto."

"Il mito di Amore e Psiche suggerisce un modo per avere accesso all'ira e trasformarla.
Il segreto non sta nell'avvicinare gli arieti selvaggi in modo diretto, poiché la loro ira è sfrenata, folle e distruttiva in modo omicida.
Per raggiungere tutta questa energia bisogna aspettare pazientemente e avvicinarla in modo indiretto.
Per ricavare l'energia dall'ira, bisogna accedervi attraverso il suo aspetto non distruttivo per non esserne posseduti.
A questo scopo è necessario dividere quella parte dell'ira che è la rabbia irrisolta del padre da quella che appartiene alla donna stessa e alla situazione."


lunedì 24 dicembre 2012

Il piccolo libro dell'ombra - Robert Bly

"Il prezzo da pagare per integrare l'Ombra nella personalità, utilizzare i suoi tesori e trasformare le sue scelleratezze: accettare la depressione."

"Un individuo, una società che rifiuta ogni momento di depressione e riconosce come positiva solo la posizione euforica si colloca sui toni della mania. E proietta sugli altri la gigantesca Ombra costituita da tutta l'oscurità, il lutto, la fatica, il dolore che non ha voluto riconoscere in se stessa."

"Genitori e insegnanti ci spingono a sviluppare il lato luminoso della personalità, a occuparci di argomenti illuminati dalla ragione, come la matematica o la geometria e ad avere successo.
La parte oscura della personalità allora non viene nutrita e diventa sempre più affamata."

"Ogni parte della nostra personalità che non amiamo ci diventa ostile. La parte negata tende ad allontanarsi da noi e a scatenare una rivolta contro di noi."

"Se abbiamo riempito molto il nostro sacco con le parti di noi che non amiamo, ci resta poca energia. Più grosso è il sacco, meno energia abbiamo."

"Molti uomini danno a una donna, o alle donne, la loro strega (l'irritabilità, l'impulsività, l'avidità, l'ingiustizia, l'ostilità, una corrente sotterranea di rabbia)." 

"L'aggressività è istintiva e appartiene all'eredità genetica dell'umanità, ma la violenza è appresa e la si impara in famiglia."

"E' necessario riprenderci la strega per essere in grado di mangiare una parte sostanziale della nostra Ombra. E quando incominciamo a riprenderci l'autorità rifiutata o proiettata e a mangiarla, Saturno fa la sua comparsa: le nostre passioni si fanno più profonde e la malinconia, che è sempre un segno di Saturno e del recupero dell'Ombra, apporta allo spirito la sua sofferenza e la sua apertura. Entriamo in contatto con i limiti; e i limiti incominciano ad apparirci come una parte di noi stessi e una naturale funzione della vita."

"La persona che ha mangiato la propria Ombra diffonde calma intorno a sé ed esprime più dolore che rabbia."

"Come si fa a mangiare l'Ombra? Suggerimenti potrebbero essere: acuire i sensi dell'odorato, del gusto del tatto e dell'udito, creare dei vuoti nelle proprie abitudini, visitare tribù primitive, fare musica, modellare nella creta figure spaventose, suonare uno strumento a percussione, stare da soli per un mese."

"Ogni giorno la nostra psiche cerca di indicarci dov'è la nostra Ombra: attraverso le persone che ci ispirano un odio irrazionale."

"Una persona che ha represso efficacemente la propria Ombra, ha difficoltà a comunicare agli altri i propri sentimenti."

"Nella nostra cultura concepiamo solo due alternative: o esprimiamo o reprimiamo. Ma esprimere non è in alcun modo più ammirevole che reprimere.
Baker Roshi ha detto che nello Zen esiste una terza possibilità. In meditazione uno può permettere alla rabbia di emergere, in modo che tutto il suo corpo bruci di rabbia.
La rabbia non viene repressa: tutto il corpo diventa rabbia. Poi quando la meditazione è finita, si può scegliere se esprimere la rabbia oppure no. Ed esprimerla può non comportare il tipo di sanguinosa scenata in cui urli contro qualcuno e ti scavi solchi nel cervello."

"Se non viviamo il nostro lato animale o la nostra sessualità, vuol dire che non onoriamo quelle parti di noi stessi."

"Se abbiamo la rabbia dentro di noi e non le cuciamo un vestito adatto, se la teniamo chiusa nell'armadio oppure la lasciamo andare in giro nuda a urlare contro tutti quanti, vuol dire che non onoriamo la nostra rabbia."

domenica 18 novembre 2012

Energia psichica

Secondo la psicoanalisi, l'energia psichica dell'uomo è associata alla libido (dal latino, "desiderio").

La psicoanalisi freudiana vede la libido come la pulsione sessuale di base.

Invece secondo la teoria junghiana, la libido è una forma di energia psichica che costituisce per l'uomo la "spinta vitale", la quale però non si limita solo alla sfera sessuale.

Infine secondo la visione reichiana (sviluppata poi dal suo allievo Alexander Lowen), l'energia psichica è associata al dualismo tra tensione e rilassamento, quindi la capacità  dell'individuo di mantenere l'equilibrio psichico e biologico grazie alla funzione dell'orgasmo.

In quest'ottica è la stagnazione della libido, come una diga che accumula potenziale senza una valvola di sfogo, che porta l'individuo a nevrosi, isteria, ansia, depressione, ossessione, fobia, o psicosi.


sabato 20 ottobre 2012

Irrorazione libidica

Tratto dal sito Counselling professionale di Marco Coviello












Secondo la teoria dell’analisi bioenergetica, ci sono 5 tipi fondamentali di struttura del carattere, da qui i cinque tipi caratteriali rispettivamente corrispondenti alla negazione dei cinque bisogni fondamentali:

Bisogno Tipo caratteriale
Esistere Schizoide
Aver bisogno Orale
Essere autonomo Psicopatico
Imporsi Masochista
Amare sessualmente Rigido

I 5 tipi caratteriali rispecchiano nella diversa irrorazione libidica (organizzazione e sviluppo dell’Io) i 7 segmenti dell’armatura caratteriale (vedi post precedente).

Tipi caratteriali

1) SCHIZOIDE (0-6 mesi)

La struttura di carattere schizoide si forma nei primi 6 mesi di vita del bambino ed è connessa a una tendenza a scindere e a dissociare. Il pensiero è scisso dal sentimento. Ciò si manifesta a livello corporeo nella carenza di una buona connessione fra la testa e il tronco. In alcuni il collo è allungato, invece in altri la testa è inclinata rispetto alla linea del corpo. Questa dissociazione fra testa e corpo significa che una persona non si sente collegata al proprio corpo. In un caso grave, si può arrivare al fenomeno della depersonalizzazione. Nella personalità schizoide si rileva anche una scissione tra la metà superiore e inferiore del corpo, manifestata da una grave contrazione nella regione della cintola o da una carenza di proporzione e armonia tra le due metà del corpo. La personalità è caratterizzata dalla paura di andare in pezzi se ci si abbandona, contrastata dal bisogno di tenere assieme il proprio Sé mediante la tensione di tutti i muscoli articolatori. In questa fase l’irrorazione libidica si ferma principalmente al primo segmento, quello oculare e non vengono o vengono male irrorati dal 2° al 7° segmento.

2) ORALE (6-18 mesi)

La struttura di carattere orale si forma tra i 6 e i 18 mesi di vita e sorge da una deprivazione di cura e sostegno nella prima infanzia e si associa alla paura di abbandono. La paura di abbandono si manifesta soprattutto nella magrezza, nella mancanza di sostegno nelle gambe e nei piedi e in un ridotto sviluppo della muscolatura. Il carattere orale ha una forte propensione verso la dipendenza. Il carattere si tiene stretto al Sé mediante una forte tensione nel cingolo scapolare e nelle gambe per impedire la caduta, che simboleggerebbe l’essere lasciati soli e abbandonati. In questa fase l’irrorazione libidica si ferma principalmente al 2° ed al 4° segmento, e non vengono o vengono male irrorati il 3° e dal 5° al 7° segmento.

3) PSICOPATICA (18 mesi – 3 anni)

La struttura di carattere psicopatica si forma tra i 18 mesi ed i 3 anni e nasce da una relazione infantile precoce in cui il figlio è stato sedotto dal genitore in un’intimità che ha fatto sentire speciale il bambino, ma in cui il bambino è anche stato usato dal genitore. Siccome la seduzione è stata di natura sessuale, anche se non necessariamente messa in atto, il bambino nega i sentimenti come modo di impedire il pericolo dell’incesto. Dal sentimento dell’essere speciale il bambino sviluppa un senso di superiorità e grandiosità. Per essere superiore, la persona psicopatica deve tenere il proprio Sé al di sopra degli altri. Ciò si riflette nel corpo come un forte sviluppo della metà superiore accompagnato da una relativa debolezza della metà inferiore. La struttura di carattere psicopatica tiene attivo il Sé mediante forti tensioni nelle gambe e nel dorso. In questa fase l’irrorazione libidica si fissa principalmente al 4° ed al 5° segmento, e non vengono o vengono male irrorati il 6° e il 7° segmento.

4) MASOCHISTICA (18 mesi – 3 anni)

La struttura di carattere masochistica si sviluppa in un bambino che è stato accudito, ma anche forzato a essere sottomesso al genitore, tra i 18 mesi ed i 3 anni. Il masochista tiene dentro tutti i sentimenti mediante la tensione dei muscoli che controllano le uscite alle estremità superiore e inferiore del corpo. Gli atteggiamenti masochistici sono spesso associati a un controllo precoce degli sfinteri: il bisogno di trattenere dentro di sé e la paura di lasciare uscire. A livello corporeo, il masochista è pesante e con una muscolatura ipersviluppata, con la tensione principale nei muscoli flessori, cosa che porta a un collasso della postura eretta del corpo. In questa fase l’irrorazione libidica si fissa principalmente al 4° ed al 5° segmento, e non vengono o vengono male irrorati il 6° e il 7° segmento.

5. RIGIDA (3 – 6 anni)

La struttura di carattere rigida, fallica-narcisistica nell’uomo e isterica nella donna si definisce tra i 3 ed i 6 anni, è caratterizzata da un corpo eretto e dritto con un considerevole orgoglio. Tuttavia, la postura eretta è mantenuta tramite una rigidità dei muscoli del dorso che denota un atteggiamento trattenuto. Questo trattenersi del carattere rigido sorge da una esperienza precoce di umiliazione da parte del genitore di sesso opposto all’epoca del periodo edipico, quando il bambino avvertiva interesse sessuale per quel genitore. In questa fase l’irrorazione libidica si ferma,si fissa principalmente al 6° segmento, e non viene o viene male irrorato il 7° segmento.

Molte persone presentano una mistura di più tendenze e appartengono a due o più tipi. Nessun individuo può essere completamente compromesso nei soli termini del tipo di carattere principale che lo definisce, perché questa è solo una cornice per l’osservazione clinica.

Armatura caratteriale

Tratto dal sito Counselling professionale di Marco Coviello

Secondo Reich nell'armatura caratteriale ci sono 7 livelli o segmenti:


1) OCULARE

Si tratta di una contrazione o di un’immobilizzazione di tutti i muscoli nel globo dell’occhio, nelle palpebre, nella fronte. Le sue caratteristiche più spiccate sono: l’immobilità della pelle, della fronte, delle palpebre, un’espressione vuota. Lo scioglimento del segmento oculare dell’armatura avviene quando gli occhi vengono spalancati in segno di paura o quando le palpebre e la fronte cominciano a muoversi, esprimendo emozioni. I sentimenti trattenuti qui sono principalmente quelli legati alla paura al senso di colpa e al dubbio.

ZONE CORPOREE: OCCHI, FRONTE, MENTE, CAPO

EMOZIONI: PAURA, COLPA, DUBBIO

2) ORALE

Comprende tutta la muscolatura del mento, della gola, della nuca superiore e il muscolo della bocca. La mobilità di questo segmento viene data con le forme espressive emozionali del pianto, del mordersi le labbra dalla rabbia, delle urla, della suzione, delle smorfie. Le emozioni trattenute quindi sono principalmente quelle del pianto, della rabbia, la voglia di urlare il desiderio di suzione.

ZONE: BOCCA, MASCELLA, MANDIBOLA,GOLA, NUCA SUPERIORE;

EMOZIONI : PIANTO, RABBIA, URLA, DESIDERIO DI SUZIONE, SMORFIE

3) CERVICALE

Coinvolge la bassa muscolatura del collo e della nuca. Basta imitare il moto espressivo dell’ira o del pianto trattenuti e si comprenderà la funzione emozionale dell’armatura del collo. La contrazione del segmento del collo coinvolge anche la lingua e il pomo d’Adamo. I movimenti del pomo d’Adamo fanno chiaramente vedere quando un malato ingoia in modo inconscio un effetto di ira o di pianto. Questa tecnica di soffocare le emozioni è estremamente difficile da eliminare. Non si può arrivare con le mani alla laringe. Il miglior modo per liberare l’ingoiamento di emozioni è la liberazione del riflesso di vomito, infatti, quando si presenta l’impulso di vomito l’onda dell’ eccitazione scorre lungo l’esofago in direzione opposta a quella dell’ ingoiamento di pianto e di ira. Si liberano così le emozioni bloccate e ingoiate. Gli stati d’animo collegati a queste emozioni sono principalmente quello dell’ira e del pianto.

ZONE: COLLO, LINGUA, POMO D’ADAMO, NUCA INFERIORE, ATTACCATURA DELLE SPALLE, MUSCOLI DELLA LINGUA;

EMOZIONI: IRA, PIANTO

4) TORACE

Si manifesta con un rialzo dell’apparato osseo, nell’atteggiamento cronico di inspirazione, in respiro piatto e nell’immobilità del torace. All’armatura del torace partecipano tutti i muscoli intercostali, i grandi muscoli pettorali, i muscoli delle spalle e il gruppo di muscoli situati sulle e tra le scapole. L’espressione dell’armatura del petto è soprattutto caratterizzata dall’ autocontrollo, dal trattenersi e dal tenersi indietro. Insieme all’ armatura del collo, l’armatura del torace risulta nell’espressione di ostinazione trattenuta. Le emozioni che insorgono nel segmento toracico sono essenzialmente quelle dell’ira urlante e del pianto dirotto, dei singhiozzi e del desiderio straziante. L’essere umano che si controlla non esprime queste emozioni e blocca l’apparato toracico, per sciogliere quindi, questo nodo è spesso necessario schiacciare il torace, facendo al tempio stesso gridare il paziente. Bisogna sottolineare però che è indispensabile prima provocare le reazioni dell’ira urlante, del desiderio e del pianto autentico, provocando così l’abbandono. Le emozioni quindi maggiormente trattenute sono quelle dell’odio e della disperazione ed un senso di ‘insensibilità’.

ZONE: TORACE, SPALLE, BRACCIA, MANI, CUORE POLMONI, SCAPOLE, COLONNA;

EMOZIONI: IRA URLANTE, PIANTO DIROTTO, DESIDERIO STRAZIANTE, ODIO, DISPERAZIONE, INSENSIBILITA’.

5) DIAFRAMMA

Questo segmento comprende, come anello di contrazione, la parte anteriore dello stomaco, la parte inferiore dello sterno, le ultime costole che girano indietro verso l’attaccatura del diaframma. Esso comprende essenzialmente il diaframma, lo stomaco, il plesso solare, il pancreas, il fegato e le ultime vertebre del torace. Lo scioglimento dell’armatura nel segmento del diaframma comporta ostacoli molto grandi. Si può ricorrere alla respirazione forzata o provocare ripetutamente il riflesso del vomito. E in molti casi, quando si spezza l’armatura del diaframma, si verifica il vomito. Le emozioni inespresse qui sono principalmente quelle legate alla sofferenza ed alle lacrime.

ZONE: DIAFRAMMA, STOMACO, PANCREAS, FEGATO, PLESSO SOLARE, VERTEBRE LOMBARI;

EMOZIONI: VOMITO, SOFFERENZA, LACRIME.

6) VENTRE

Lo spasmo del grande muscolo addominale, si riscontra in un ventre duro e dolorante. Sulla schiena a questo segmento corrispondono le ultime parti dei muscoli che corrono lungo la colonna vertebrale, ed anche questi possono sentirsi come duri e dolorosi. Lo scioglimento del sesto si ottiene mediante massaggi della parte dolorante. Le emozioni trattenute sono quelle legate alle sensazioni di piacere ed al ridere.

ZONE: SULLA SCHIENA: ULTIMI MUSCOLI LUNGO LA COLONNA VERTEBRALE. SUL VENTRE: MUSCOLI DELL’ADDOME, RETTO, MUSCOLI TRAVERSI, MUSCOLI DEL DORSO.

EMOZIONI: SENSAZIONI DI PIACERE, RIDERE.

7) BACINO

Comprende tutti i muscoli pelvici, il muscolo addominale è doloroso, il muscolo dello sfintere è contratto e perciò l’ano è tirato in su. Il bacino è morto, e privo di espressione. Questa mancanza di espressività porta all’asessualità. Emozionalmente non si avverte nessun tipo di sensazione o eccitazione. I sintomi patologici sono invece numerosi. Vanno dalla lombaggine all’ ulcera intestinale, dall’infiammazione delle ovaie all’incapacità erettiva. Esattamente come nell’armatura delle spalle (4° segmento:Toracico) , anche nell’ armatura del bacino sono contenute emozioni di angosce e impulsi d’ira.

ZONE: PELVI, GENITALI, GLUTEI E ANO, GAMBE, PIEDI;

EMOZIONI: IRA, PIANTO, DESIDERIO STRAZIANTE, ODIO, DISPERAZIONE, INSENSIBILITA’, PIACERE SENSUALE, SENSO DI INSICUREZZA, INSTABILITA’.